incesto
La benda rossa: incesto in incognito – Cap. 4


01.06.2025 |
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"Lei mi ha aperto gli occhi e la mente verso un nuovo mondo, fatto di sesso e di nuove fantasie erotiche da realizzare..."
La benda rossa – Cap. 4: Rachele sodomizza il figlioIn questo episodio di raccordo, Rachele mette in pratica con Samuele i suggerimenti erotici avuti dall’amica Sara e che si completeranno nel successivo capitolo.
* * * * *
Dopo l’incontro con Sara, Rachele arrivò a casa che erano le otto passate e Samuele la aspettava un po’ preoccupato, così appena arrivò le disse:
“Mamma! Finalmente sei tornata... ero un po’ in pensiero, ho provato a chiamarti ma avevi il cellulare staccato...”
“Oh sì, scusami tanto... ero in piacevole compagnia con la mia amica Sara e il tempo è volato senza accorgerci...” cercò di giustificarsi lei.
Ma Samuele, vedendola in uno stato euforico come dopo quel pomeriggio di sesso con i suoi amici e con il seno che si muoveva liberamente sotto al vestito, immaginò che era successo qualcosa tra loro e le disse:
“Deve essere stato davvero piacevole il vostro incontro per essere ancora così allegra e accalorata..”
Rachele che effettivamente si sentiva ancora eccitata, volle rendere partecipe il figlio di quanto avvenuto:
“Ecco...effettivamente è successo qualcosa... sai la mia amica è molto esuberante e disinibita... e ricordando i vecchi tempi dell’università mi ha coinvolta in piacevoli situazioni...” rispose ammiccante.
“Cioè? Avete fatto sesso?” la incalzò il figlio.
“Ebbene sì... abbiamo fatto sesso... e mi fatto riscoprire il piacere di certi giochi erotici tra donne, anche alcuni che non avevo mai fatto!” ammise con un sospiro Rachele.
“Ah, però!... Dai mamma raccontami, che mi eccita l’idea che avete lesbicato!”
Così madre e figlio si misero sul divano e Rachele cominciò a raccontare quanto era successo, con dovizia di particolari e senza nascondere nulla.
Mentre la madre parlava, Samuele si era effettivamente eccitato, con l’uccello duro che tirò fuori dai pantaloni offrendolo a Rachele che lo prese subito in mano massaggiandolo delicatamente mentre il ragazzo le abbassò il vestito per stringerle le tette.
Durante il racconto, tra i vari dettagli si soffermò su una fase:
“... e così, a certo punto, Sara ha voluto depilarmi rasandomi tutto il sottobosco... ecco guarda, ti piace?” fece con tono provocante alzando la gonna e mostrando al figlio le sue intimità ora glabre e umide.
Samuele sgranò gli occhi; avendo finora visto quelle parti assai pelose, adesso era una visione nuova e eccitante che lo attrasse subito irresistibilmente.
“Oh mamma, che bella!... Sei tutta liscia, senza più l’ombra di un pelo... sembra la passerina di una ragazzina!”
“E allora se ti piace, cosa aspetti a leccarmela?!” disse con tono deciso Rachele che non vedeva l’ora di sentire la lingua del figlio lì.
Così il ragazzo si mise in ginocchio davanti a lei e appoggiò il viso nell’inguine materno, affondando la lingua nella vulva liscia e vellutata. Iniziò a muoverla vorticosamente, in modo un po’ disordinato come suo solito; si rese subito conto che così era molto più piacevole leccarla come si deve e raccogliere gli umori vaginali di cui la parte era impregnata.
La madre si accorse subito del trasporto con cui il figlio si dedicava a lei e gli sussurrò:
“Mmm... da come lecchi bene credo che ti piaccia la mia figa così... “
Dato che lui annuiva mentre continuava il cunnilingus, la madre aggiunse: “Se vuoi, c’è anche l’altro buchino ora ben depilato!” ed alzò le gambe per mostrargli la rosellina anale altrettanto glabra. Samuele l’ammirò un attimo e subito vi infilò la lingua, leccando delicatamente tutto intorno e poi il più possibile all’interno per carpire il sapore di culo che emanava.
Dopo quella lunga opera leccatoria, Rachele si alzò, prese il figlio non per la mano ma per il cazzo e lo trascinò in camera dicendo:
“Vieni, andiamo a letto... ora ho bisogno di qualcosa di grosso e duro!”
Si sedette sul bordo e prese in bocca il cazzo del figlio mentre Samuele finiva di spogliarsi dinanzi a lei. Lo succhiava con amore e dedizione, pensò che pur se le era assai piaciuto il sesso della sua amica, il cazzo è sempre il cazzo e senza quello di suo figlio, carne della sua carne, ormai non poteva stare.
Dopo averlo spompinato per benino, Rachele si stese a gambe larghe, offrendo la sua vulva liscia e bagnata al membro del suo ragazzo:
“Ora figlio mio affonda in me il tuo cazzone... scopa la mamma!”
Samuele era assai eccitato, quella figa così depilata lo attraeva molto. Vi strusciò il glande sulle labbra e sul clitoride, dando dei colpetti come se fosse una mazza da sfondamento che per Rachele erano scosse di adrenalina che le aumentavano l’eccitazione.
Quindi finalmente la penetrò, infilando tutta l’asta che arrivò facilmente fino in fondo, data la lubrificazione naturale che la sua vagina produceva.
“Oohhh... sììì, così!” sospirò Rachele nel ricevere l’uccello del figlio.
Samuele iniziò subito a scoparla con grande intensità, voleva farla godere il più possibile e in effetti Rachele era già ai massimi, sgrillettandosi il clitoride mentre riceveva i colpi del figlio.
Poco dopo Rachele ebbe un primo orgasmo, emettendo un grido di piacere. Samuele si fermò vedendo la madre fremere, ma lei lo fece continuare: “Scopami ancora... anzi, adesso inculami!”
Alzò ancora di più il bacino, per mettere il suo orifizio anale all’altezza giusta. Il buchino era ancora insalivato dall’anilingus di poco prima e dai fluidi vaginali che vi colavano. Così a Samuele bastò appoggiare la cappella e spingere leggermente che il cazzo prese possesso del culo materno, avvolto come un guanto dalla morbide pareti anali.
Il ragazzo stantuffava la madre nel culo a più non posso, e lei riceveva i colpi con sospiri di appagamento. Poi Samuele le alzò le gambe fin oltre le spalle e vi si appoggiò con tutto il corpo, riprendendo a incularla con forza. “Ti piace così, mamma?” le chiese guardandola negli occhi.
“Oh sì amore... è stupendo, così mi sento proprio la tua troia!” rispose languidamente lei.
A quelle parole, il figlio si chinò a baciare la madre, ora sua amante.
Ogni tanto estraeva il glande dall’ano, per vedere con soddisfazione come si era allargato quel buco nero; poi lo reinseriva per riprendere a sodomizzarla.
Finché dopo una lunga cavalcata anale, Samuele sentì che lo sperma stava risalendo ed era sul punto di eruttare. Così diede gli ultimi colpi fino ad esplodere:
“Ecco mamma... sto venendo... ti sborro nel culooo!”
Una serie di abbondanti getti di sborra inondarono l’ano di Rachele che li avvertì con soddisfazione mentre fluivano dentro di sé. Il suo bambino aveva sborrato nel culo della mammina troia, rendendola felice.
Ma non voleva che tutto quello sperma andasse perduto, così chiese:
“Amore, lecchi il culo della mamma e mi passi in bocca la sborra che cola ?”
Samuele, che aveva già avuto modo di apprezzare quel gioco perverso, la accontentò prontamente: “Certo mamma, subito!”
Così diede alcune passate di lingua sul culo aperto della madre da cui stava colando il suo stesso sperma; poi quando ne ebbe raccolta abbastanza si avvicinò al viso di Rachele e lentamente gliela fece colare in bocca: “Ecco, tutta per te!”
“Mmm.... quant’è buona la tua sborra... così dolce, ne sono golosa!” lo ringraziò Rachele.
Quindi i due si baciarono con le lingue al sapore di sborra e quindi si distesero l’uno accanto all’altra. Samuele stava recuperando le energie profuse, ma Rachele aveva in mente qualcos’altro per stimolarlo, come le aveva suggerito Sara. Così, gli disse maliziosa:
“Ti è piaciuto il culo di mamma, eh?!... E a te piace farti fare giochi nel tuo buchino?!”
“Come nel mio buchino?... Non sono mica gay!” esclamò sorpreso il ragazzo.
“Non occorre mica essere gay per apprezzare il sesso anale... sai, la mia amica Sara dice che ai maschietti piace assai farsi fare il culo... lei ha abituato il figlio a farsi sodomizzare e ora non ne può fare a meno...Che ne diresti di provare qualche gioco? Poi se non ti piace smettiamo...”
cercò di persuaderlo Rachele.
“E va bene, se proprio vuoi... proviamo...” rispose lui non proprio convinto.
“Su dai girati, che la mamma vuole leccarti!” disse Rachele prendendo l’iniziativa e facendo mettere il figlio a pecorina, ammirandone l’orifizio anale, con pochi peli e apparentemente socchiuso, e aggiunse:
“Mmm... guarda che bel culetto... adesso ci penso io al mio bambino...”
Inizio così a passare la lingua delicatamente tra i glutei e nella zona perianale fino ad arrivare all’obiettivo: il pertugio segreto di suo figlio stava per essere violato. Vi infilò la lingua a fondo e leccò tutto intorno. Aveva un sapore di culo maschile, non delicato come quello di Sara, ma lo trovò molto eccitante. Continuò il rimming ancora per qualche minuto poi, dopo averlo insalivato ben benino, Rachele infilò l’indice che entrò senza difficoltà, muovendolo piano avanti e indietro. Samuele ben presto apprezzò le attenzioni anali della madre che gli procurarono sensazioni nuove, ritrovandosi con l’uccello che stava riprendendo vigore.
“Ti piace Samuele?” chiese lei.
“Sì mamma... è stupendo sentirti li... continua pure!” fece lui che ora non voleva certo fermarsi.
Così Rachele inserì anche il dito medio, che entrò anch’esso facilmente; quindi mosse delicatamente le due dita per una sorta di massaggio anale interno che il figlio, sospirando, pareva gradire. Al che a Rachele le venne un dubbio:
“Sicuro che qui non hai già ricevuto visite?... Il tuo culetto riceve così bene le mie dita che non mi sembra la prima volta...”
“Non ho mai preso cazzi veri se è questo che vuoi sapere... Non sono come i miei amici Flavio e Franco [presenti nel primo episodio, N.d.A.] che si vantano di andare a trans e credo che fanno anche sesso tra loro...” si difese lui, ma la madre insistette:
“Va bene, niente trans... ma è passato qualcos’altro qui? Le dita di una tua amichetta o qualche sex-toys?... Su dai, alla mamma puoi dirlo... sono comprensiva e eccitata all’idea!”
“Ecco... ehm... devo ammettere che quando ho scoperto i tuoi dildo che hai nel cassetto [come raccontato nel primo episodio, N.d.A.]... ho voluto... ehm... provare cosa si sente... e così qualche volta ne ho usato uno!... Devo dire che, una volta abituato, non mi dispiace sentirlo lì!” confessò alla fine Samuele.
“Ahh... e bravo il mio bambino... che usa i vibratori della mamma per provarli nel suo culetto!.... Bene, allora adesso ci penso io a infilartelo!” disse risoluta Rachele, contenta per quell’ammissione.
Quindi si alzò, prese i suoi dildo dal cassetto del comò, lubrificò quello più piccolo che lei stessa usava per il sesso anale e, dopo aver leccato ancora il culo del figlio, glielo appoggiò sullo sfintere.
“Sei pronto?” chiese lei.
“Sì mamma... procedi pure... adesso voglio proprio farmelo infilare da te!” confermò il ragazzo.
Così Rachele spinse delicatamente il dildo nel culo del figlio, stupendosi che fosse entrato piuttosto agevolmente per quasi tutta la lunghezza.
“Mmm... che bravo!... Lo hai preso quasi tutto dentro!... Adesso lo muovo un po’ e accendo la vibrazione!”
Rachele si mise all’opera e prese ad usare quello strumento di piacere nel culo del figlio come lo usava su sé stessa. Lo muoveva avanti e indietro, poi roteava la punta vibrante intorno alle pareti anali e poi ogni tanto lo estraeva per ammirare l’opera e, vedendo che era rimasto pulito, non resisteva a leccarlo prima di reinserirlo. Il tutto procurava piacevoli stimolazioni anali e un’eccitazione crescente a Samuele, che si segava lentamente il cazzo ora tornato ben duro.
A quel punto Rachele capì che il figlio era ben predisposto per il sesso anale completo e per ricevere qualcosa di più consistente. Si ricordò dello strap-on che Sara le aveva regalato e che tanto gusto le aveva dato nell’usarlo da attiva sulla sua amica. Così decise di passare alla fase successiva.
Dal cassetto oltre ai dildo aveva preso anche la famosa benda rossa che tanta parte aveva avuto nell’avviare la loro vicenda di sesso [come raccontato nel primo episodio, N.d.A.].
“Adesso mamma ti farà una sorpresa!... Su, mettiti la benda!”
“Come la benda?... Cosa vuoi fare?”
“Dai, poche storie... a me l’hai fatta mettere e da lì è successo tutto... Ora tocca a te indossarla... vedrai che ti piacerà!”
Così Samuele si bendò e rimase alla pecorina con il culo all’aria, con ancora il dildo inserito.
Sentì che la madre stava armeggiando con qualcosa, ma non riusciva a capire di cosa si trattasse.
Poco dopo Rachele si riavvicinò a lui indossando la cintura fallica, che aveva opportunamente lubrificato. Era di dimensioni ben maggiori che il dildo anale usato poc’anzi, ma era presa da una certa frenesia nel voler sodomizzare il figlio, che era certa sarebbe riuscito a prenderlo.
“Sei pronto?... Ora mamma ti inculerà come si deve!” disse con tono perentorio Rachele, appoggiando il glande dello strumento sull’orifizio anale.
Lui, sentendo qualcosa di diverso dal dildo precedente, chiese: “Cos’è? Un altro dildo?”
“Eh, caro mio... qualcosa di più!.... Adesso lo sentirai!”
Rachele inserì la punta dello strap-on nel culo del figlio e spinse con decisione, facendolo entrare per buona parte della lunghezza. Il ragazzo ebbe un sussulto, inarcando la schiena, e esclamò:
“Aahhh... dimmi cos’è!... è grosso!”
“E’ lo strap-on che mi ha regalato la mia amica Sara... sai prima lo abbiamo usato reciprocamente e mi ha dato tanto gusto... Prima mi hai inculato tu ed ora lo uso io su di te, così finalmente la mammina scopa in culo il suo bambino!” rispose con tono pungente Rachele, iniziando a stantuffarlo, muovendosi avanti e indietro con il bacino, tenendolo per i fianchi.
Samuele riceveva i colpi a cui non era abituato in modo abbastanza doloroso; un conto era il dildo per carezze anale, ben diverso era questo fallo che pareva proprio come un cazzo vero di rispettabili dimensioni.
Ma mentre la madre continuava a incularlo, il suo condotto anale cominciò ad abituarsi all’intruso e il relativo dolore iniziale piano piano divenne piacere.
“Come va amore di mamma?... Mi devo fermare?” chiese premurosa lei.
“Uhhh... no, continua... mi sto abituando e comincia a piacermi... inculami ancora!” rispose lui, sempre bendato, mentre si menava il cazzo sempre più duro, ormai convinto dei piaceri del sesso anale anche da passivo.
Rachele andò avanti per parecchi minuti, poi, non abituata a fare l’uomo, avvertì una certa stanchezza dovuta al movimento fisico, peraltro dopo il pomeriggio di sesso con Sara.
Così estrasse il fallo ed ammirò il culo del figlio assai dilatato:
“Oh Samuele!... Hai il culo stupendamente aperto!... Adesso ci infilo le dita!”
E infatti, una dopo l’altra, ne infilò quattro!. Il ragazzo non diceva nulla, lasciava fare alla madre che si era impossessata del suo culo, procurandogli sempre più piacere.
Quindi Rachele gli avvicinò il fallo alla bocca e gli ordinò: “Ora leccalo!”
Lui, che non lo vedeva essendo bendato, ebbe solo un attimo di esitazione, poi lo cercò con una mano e se lo mise in bocca, leccandolo come mai aveva fatto, con un sapore misto di culo e lubrificante.
Vedendo il cazzo duro del figlio, Rachele mossa a pietà si chinò per spompinarlo con gusto.
“Certo che mio figlio ha proprio un bel cazzo – pensò - ma prima di farmi scopare voglio incularlo ancora!”
“Ora girati e alza le gambe... voglio scoparti da davanti come tu hai fatto prima con me!” gli ordinò ancora. Lui obbedì e si distese, mettendo un cuscino sotto al bacino e alzando le gambe; così stava anche più comodo e poteva segarsi meglio l’uccello.
Rachele si mise davanti a lui e lo penetrò nuovamente con lo strap-on. Anche per lei possedere il figlio vis-à-vis mentre riceveva i suoi colpi, era una sensazione nuova e anche un’emozione particolare. Oramai non erano solo madre e figlio, ma due amanti, adulti e consenzienti, che non si ponevano limiti nel loro rapporto perverso.
In quella posizione Samuele si sentiva ancora più succube della madre che lo montava, ma si stava godendo ogni istante di quella penetrazione che stava ricevendo. L’avrebbe voluta scopare ancora per venire un’altra volta, ma lasciò fare a lei come continuare il gioco, mentre lo scopava con impegno, con le grosse tette che ballonzolavano seguendo i movimenti del corpo.
“Dai mamma continua... inculami ancora... che così tra un po’ mi fai venire!”
Rachele continuò così ancora per diversi minuti, poi vedendo come il figlio continuava a segarsi valutò che ormai era prossimo all’eiaculazione. Così rallentò il ritmo fino a fermarsi, si chinò per baciarlo dicendogli: “Adesso la mamma ti farà venire!”
Estrasse lo strap-on, che gli lasciò il culo piuttosto aperto. Così Rachele vi infilò una dopo l’altra quattro dita muovendole all’interno per un ultimo massaggio anale. Contemporaneamente si impossessò del suo cazzo, diventato violaceo da quanto era duro, tenendo la cappella in bocca e succhiandola con molta intensità mentre con la mano gli segava l’asta muovendola su e giù.
Samuele era in estasi; tutte queste attività che la madre gli stava facendo, gli procuravano una serie di intense stimolazioni sia dal cazzo che dal culo, e sussurrò:
“Sì mamma... così è stupendo... non resisto più... sto per venire... me la prendi tutta in bocca?”
“Certo amore... la mamma te la prende tutta in bocca la tua sborra... dammene tanta!”
Qualche attimo dopo il cazzo esplose in un’abbondante sborrata che Rachele raccolse tutta in bocca; poi finita l’eiaculazione prima l’assaporò per qualche istante, poi la ingoiò lentamente gustando a fondo quel nettare.
Poi leccò ancora l’uccello che stava perdendo consistenza, ripulendolo dagli ultimi residui di sperma, ed infine gli tolse la benda e baciò a fondo il figlio, passandogli un po’ della sua stessa sborra che le era rimasta in bocca.
Dopo l’amplesso madre e figlio rimasero distesi l’una accanto all’altro, con il respiro ancora affannoso per le energie prodigate
Rachele era curiosa di sapere se al figlio gli fosse piaciuto essere posseduto da lei, e così gli chiese: “Dimmi un po’, ti è piaciuto che la mamma ha giocato con il tuo culetto?”
Il ragazzo, ancora un po’ frastornato, dopo qualche attimo di riflessione, rispose:
“Non so cosa pensare... è stata un’esperienza nuova a cui non ero abituato... ma fatta da te mi ha eccitato moltissimo... quindi, alla fine devo dire che... sì, mi è piaciuto... e lo rifarei senz’altro!”
“Oh bene, sono contenta... anche a me è piaciuto tantissimo questa inversioni di ruoli... così aveva ragione la mia amica, che ai ragazzi di oggi piace farsi fare il culetto... mmm, non vedo l’ora di rifarlo!” aggiunse Rachele felice che il figlio abbia condiviso il piacere di quell’esperienza, baciandolo in bocca.
“Ah, quindi è stata un’idea della tua amica darti lo strap-on per provarlo su di me?” chiese il ragazzo.
“Eh sì, caro... lei mi ha aperto gli occhi e la mente verso un nuovo mondo, fatto di sesso e di nuove fantasie erotiche da realizzare... questa di possederti era una, come lei fa con suo figlio insieme a tante altre...”
“Quali altre?... Dai, dimmene qualcuna!” chiese ancora Samuele, sempre più curioso.
“Beh, per esempio, lei fa sesso anche con una coppia di gemelli, maschio e femmina, fidanzati del figlio bisex... capisci, una orgia in famiglia!” disse Rachele, consapevole di provocare il figlio verso nuove frontiere dell’erotismo, che infatti la guardava stupito; così con un sorrisino ambiguo aggiunse:
“... E poi mi ha chiesto se tu hai una ragazza con cui scopi abitualmente....”
“Eh, magari... l’unica volta che ci stavo quasi riuscendo con Martina, sei arrivata tu e hai rovinato tutto, facendola scappare... e io non te l’ho perdonato!” replicò lui, ancora frustrato da quel fatto.
Ero proprio il gancio che Rachele voleva sentirsi dire, per tirare fuori la sua “proposta indecente”; lo guardò negli occhi e gli sussurrò:
“Senti Samuele... e se per farmi perdonare ti aiutassi a riconquistarla?... Adesso sono consapevole che in quel momento ho esagerato e dopo quello che è successo tra noi e quello che stiamo facendo, potrebbero nascere nuove opportunità...”
Lui parve stimolato da quelle parole e cercò di capire meglio e chiese:
“Cosa intendi dire?... Come pensi di aiutarmi a riconquistarla?”
“Beh, potrei invitarla a cena... una cena speciale... e poi lasciare voi due a fare finalmente le vostre cose... ma poi io torno sul più bello e chissà cosa può succedere in tre!” aggiunse maliziosa Rachele.
“Vuoi dire fare sesso in tre?... Anche tu con lei?... Oh, sarebbe incredibile... sono già eccitato all’idea!... Ma come si può fare?... Martina è rimasta spaventata da te e se ti vedesse in quella situazione rifiuterebbe e se ne andrebbe...”
“A lei ci penso io a tranquillizzarla, anche a scuola... e poi quando sarete al clou dei vostri giochi, puoi sempre usare con lei la benda rossa!... Con me è stata galeotta e ha funzionato fin troppo bene e vedrai che sarà utile anche con lei!... Vedi, dopo l’esperienza con Sara, ho ritrovato il piacere di fare sesso con una donna e... Martina è una bella ragazza che mi stimola certe fantasie...” esclamò Rachele che aveva già bene in mente il da farsi.
Samuele rimase sorpreso, mai avrebbe pensato che la madre lo aiutasse a scopare la ragazza e che poi volesse partecipare, ma ora aveva già gli ormoni a mille.
“Oh mamma, sei fenomenale!... Se andrà come dici, sarà una cosa eccezionale!...”
“Bene, amore di mamma... metteremo a punto i dettagli e vedrai che andrà tutto bene... adesso scopami ancora, che mi è tornata voglia!” esclamò Rachele, impossessandosi del cazzo del figlio, tornato consistente, per riprendere a fare sesso.
4 – CONTINUA
Di prossima pubblicazione, serie “La benda rossa” (ripartizione e titoli provvisori):
Cap. 5 – Madre e figlio in trio con Martina
Cap. 6 – Un ritorno inaspettato
Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.
P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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